ricetta:

Canederli in brodo - ricetta tradizionale trentina

La ricetta che vi mando è tipica trentina tramandata in famiglia di generazione in generazione. I canederli sono sempre stati serviti come minestra.
Ingredienti
Per sei persone: tre etti di pane (raffermo del giorno prima), tre uova intere, 200 grammi di lucanica trentina di maiale (non troppo grassa e non stagionata), circa un quarto di latte bollito e freddo, circa tre cucchiai di farina bianca, un trito di prezzemolo, un battuto di cipolla, tre cucchiai colmi di parmigiano, una noce di burro, una presa di bicarbonato, uno spicchio d’aglio, una macinata di pepe bianco.
Preparazione

Preparazione: tagliuzzare a dadini fini e regolari il pane, bagnarlo con il latte bollito freddo, quel tanto che basta per inzupparlo appena, coprite la scodella e lasciatelo riposare per un’ora circa, mescolando di tanto in tanto perché il pane risulti uniformemente bagnato. Tritate finemente la cipolletta e il prezzemolo. Mettete al fuoco la noce di burro e fatevi rosolare la cipolla e il prezzemolo, aggiungete la lucanica tolta dal budello, tagliata e sminuzzata, rimescolate in fretta e versate sul pane. Aggiungete le tre uova, una alla volta, e mescolate, lo spicchio d’aglio pestato con il sale, il parmigiano grattugiato e circa tre cucchiai di farina bianca, pepe e ancora un po’ di sale se occorre. Mescolate bene e leggermente il tutto; l’impasto deve risultare consistente ma non duro;se non avete abbondato troppo con il latte, la farina da aggiungere sarà poca e i canederli riusciranno più leggeri; da ultimo un presa di bicarbonato manterrà i canederli soffici anche se avanzeranno.

Avrete intanto preparato un buon brodo di carne, non troppo grasso.

Con l’impasto così preparato e un cucchiaio da minestra riscaldato nel brodo, formate dei gnocchi (potete usare anche le mani infarinate). Fate scivolare nel brodo, che non deve perdere il suo lieve bollore, i canederli così preparati. Saranno cotti in dieci minuti.

N.B. La quantità del latte e più ancora della farina dipende dalla qualità del pane; ne viene che la giusta consistenza della pasta si impara più che altro dalla pratica.